«Ti ricevono, ti ascoltano,ma poi si rivelano di gomma». Paolo Agnelli nella doppiaveste di presidente di Confederazionedell’IndustriaManifatturiera Italiana e diimprenditore a capo del gruppoAlluminio Agnelli osservacon disincanto le mosse politicheper la formazione di unesecutivo a trazione Pd-M5S.
Scaricate il Corriere della Sera - Lunedì 2 settembre 2019 pagina 9
Dal fronte degli imprenditoril’attesa è la stessa da tempo:un segnale di discontinuità.«Ho visto sei governi negli ultimisei anni e sono stanco diripetere sempre le stesse cose.È disarmante sentire che ilnuovo esecutivo intende ridurreil cuneo fiscale in favoredei lavoratori, trascurandoancora una volta che anche leimprese devono essere ascoltatee beneficiare di quella riduzione». Agnelli teme che leaziende italiane siano penalizzatein termini di competitivitàsui mercati esteri. Qualcheriserva anche sul frontedelle politiche assistenzialiche potrebbero continuare aconnotare le scelte del M5S.«Il precedente governo tenevaal reddito di cittadinanza, unamisura non del tutto sbagliata,ma varata senza il corredodi strumenti indispensabiliper non farla figurare comeun assegno che permette distare a casa senza lavorare». Ilpresidente del gruppo AlluminioAgnelli non crede chela nuova coalizione di governodestini più attenzioni allearee del sud, penalizzando ilnord e le sue imprese. «Nontemo questa eventualità poichégli aiuti di Stato e i sussidialla lunga non fanno funzionarecorrettamente le impresené al nord né al sud. Servonopolitiche industriali chiaree di lungo termine».Certezza e stabilità sono,del resto, fattori indispensabilicome conferma Licia Mattioli,vicepresidente di Confindustriae amministratoredelegato di Mattioli spa. «Ilsettore produttivo ha bisognodi certezze e di visibilità. Se lepriorità del nuove governosembrano essere il taglio delcuneo fiscale e le infrastrutturesarebbe un buon segnaleriuscire a portare a casa entrambigli obiettivi. Da troppotempo — osserva Mattioli—discutiamo di sblocca cantieri,Tav, grandi opere e dei beneficiche potremmo ottenerein termini di sviluppo e crescitaeconomica». Un ragionamentoche prosegue conun auspicio in vista della costituzionedella nuova compaginedi governo. «Questavolta sarebbe una buona occasioneper vedere dei ministriscelti in base alle loro capacitàe competenze, anziché sullabase di giochi e alchimie politichepoco comprensibili agliocchi di cittadini e imprenditori».Dal medesimo fronte diConfindustria il vicepresidentecon la delega per l’Europa,Lisa Ferrarini, mostra menopazienza. «Mi aspetto personeserie e non impegnate aperdere tempo con messaggisu Facebook o su Twitter. Dopoavere annunciato che serveun governo di legislatura e unesecutivo “per il Paese”, sarebbel’ora di vederlo all’opera». Anche Ferrarini, che guidal’omonimo gruppo agroalimentarecon sede a ReggioEmilia, segnala tra le prioritàdel prossimo esecutivo propriole infrastrutture. «Siamoreduci da una stagione trascorsaa discutere se scavareun tunnel, costruire una stradao se realizzare un termovalorizzatore.Uno spettacolobizzarro, visto che nei paesidel nord Europa costruisconoi termovalorizzatori con soprale piste da sci e non si sognanodi spedire la spazzatura all’esterocome avviene in alcunecittà o regioni italiane». Infineun appello:«Bisognaeducare le persone e soprattuttoi giovani al lavoro e nonall’idea di essere sussidiati».