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MYNET PUNTA A CRESCERE: ECCO IL CAMPUS TECNOLOGICO

Rassegna stampa

L’operatore di telecomunicazioni ha una rete di 28mila chilometri di fibra ottica. A Belfiore si lavora al nuovo quartier generale su un’area di 5mila metri quadrati

Sono uomini dalla fibra tenace, questi figli degli anni Settanta con addosso da sempre la febbre dell’informatica e delle autostrade digitali, quando il termine smanettone non era ancora contemplato nel vocabolario. Tutti e tre hanno frenato a un passo dalla laurea, per lanciarsi nel vuoto delle proprie passioni. Come Bill Gates. Come Steve Jobs. Stay hungry, stay foolish. Affamati e ambiziosi lo sono ancora Riccardo Barbera, Giovanni Zorzoni e Luca Legittimo, rispettivamente presidente, direttore generale (e vicepresidente) e amministratore di MyNet, società di telecomunicazioni fondata 24 anni fa, quando anche l’Italia venne baciata dal miracolo commerciale di Internet.

Abbastanza ambiziosi, Riccardo, Giovanni e Luca, da aver messo assieme una rete di fibra ottica lunga 28mila chilometri. Realizzata tutta di tasca propria. Abbastanza foolish da essersi imbarcati nella realizzazione di un campus tecnologico da più di 5mila metri quadrati, a Belfiore. E da porsi ogni anno l’obiettivo di incrementare il fatturato del 26/30%. Traguardo sempre tagliato (a livello di gruppo il fatturato 2018 è stato di 12,5 milioni). Eccola, la fame.

Promettente, Internet, lo era già 24 anni fa, ma dagli sviluppi incerti. Ci provarono in tanti a cavalcarne le onde, ne sono sopravvissuti pochi: «Oggi si contano sulle dita della mano di un falegname» osserva Zorzoni, ripescando dal suo lessico familiare un’espressione della nonna. In principio, nel 1995, MyNet fu una srl con base in via Ardigò, attorno alla quale gravitava una larga nebulosa di soci, asciugati al numero di quattro nel giro di poco tempo. Finché all’inizio del nuovo millennio Zorzoni, assunto come dipendente, non propose a Barbera e Legittimo di liquidare gli altri e continuare in tre. Il resto è la storia di uno sviluppo senza interruzioni. Il primo trasloco punta a Borgochiesanuova, dove adesso gli impiegati amministrativi attendono che il campus sia terminato per raggiungere i colleghi. Sono 58 i dipendenti attuali, destinati a lievitare a 65 entro la fine dell’anno. Centocinque gli addetti al lavoro nelle dodici province dove MyNet opera: Brescia, Verona, Trento, Bolzano, Monza Brianza, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Vicenza, Padova, Sondrio.

L’acquisto del Lotto 1 (come lo chiamano ancora in MyNet), in via Menotti, è di quattro anni fa, nel perimetro di un’esecuzione immobiliare. Quello del Lotto 2 del 2018, nell’ambito di una trattativa privata con il gommista che occupava la palazzina in stile liberty in via Mameli (parallela al cavalcavia). L’operazione (da 4 milioni) è anche filologica perché, riconnettendo i due lotti, recupererà l’unità di un tempo, un secolo fa, quando l’area era occupata da una società di trasporti.

In fondo anche l’attività di MyNet ha a che fare con il trasporto. Ieri erano merci, oggi sono dati, e per viaggiare hanno bisogno di reti. La clientela è soprattutto business: commercianti, industrie, alberghi. E se da Roma dovessero finalmente sbloccare gli incentivi per abbattere i costi d’attivazione dei privati, allora in via Mameli potrebbero fioccare 16 milioni. Ma il clima politico non incoraggia l’ottimismo. Meglio concentrarsi su obiettivi concreti: «Il nostro impegno è ad abilitare alla fibra ottica tutte le zone produttive della provincia di Mantova entro il 2020» scandisce Zorzoni.

Scaricate la Gazzetta di Mantova - Martedì 13 agosto 2019 pag 11

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