Fare impresa nel 2025: roba da eroi
MA N TOVA Una festa degli imprenditori, nel cuore dell’area industriale, luogo principe della manifattura e del lavoro. Ieri sera oltre 500 imprenditori si sono ritrovati a Casaloldo per l’assemblea pubblica annuale di Apindustria Confimi Mantova, momento che ha messo al centro il valore della collaborazione e della rete tra imprese, persone e territorio. L’associazione, ancora una volta, ha scelto di andare sul territorio per incontrare le imprese “a casa loro”. Il titolo dell’evento –L’impresa si può fare. Solo in un modo: insieme – ha rappresentato la chiave di lettura di un incontro ricco di stimoli, relazioni e visione condivisa. «Fare impresa oggi è da eroi – ha detto il presidente Francesco Ferrari –. In passato era più facile, perché c’era molto entusiasmo ma soprattutto meno burocrazia. Tuttavia vogliamo guardare al futuro. Non dimentichiamo i problemi, ma parliamo di soluzioni». A seguire, gli interventi istituzionali del sindaco di Casaloldo, Emma Raschi, che ha offerto una riflessione su due articoli della Costituzione: «L’articolo 4, che invita a contribuire al benessere della società, di cui voi avete dato concretezza nelle vostre aziende – ha spiegato –. E l’articolo 54: “È sacro dovere del cittadino difendere la Patria”, cosa che realizzate promuovendo la dedizione al lavoro».
Ha portato il suo saluto anche Marco Zanoni, titolare di Zanoni Man e padrone di casa: «Siamo onorati di avervi qui». Dopo l’intervento del presidente della Provincia, Carlo Bottani, l’onorevole Carlo Maccari ha offerto una triplice riflessione su Pnrr, spesa pubblica e difficoltà di accesso al credito per le imprese italiane. Andrea Lusenti, direttore generale di Cassa Padana Bcc – main sponsor dell’evento – ha ribadito il valore strategico della sinergia tra istituzioni finanziarie e mondo produttivo. Cuore dell’assemblea sono stati gli interventi dei tre relatori, Carlo Lottieri, Silvia Zanella e Giulio Xhaet. A chiudere l’evento, le considerazioni del presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli: «Siamo sei milioni di Pmi. Dovremmo essere a Roma a comandare, invece siamo chiusi in casa – ha esordito sorridendo –. Qual è un intervento reale fatto per le imprese italiane
negli ultimi anni? Nulla. E noi, come Pmi, rimaniamo con pazienza ad aspettare che qualcuno si accorga delle nostre difficoltà.
Ad esempio, l’energia: ci costa quattro volte la media europea. In Italia produciamo il 47% da eolico o solare, il 53% con il gas, ma il costo di riferimento è sempre quello del gas: è una truffa. Lo Stato incassa e raddoppia le accise, così si perde la fiducia». E ha concluso: «Su 300 miliardi pagati due anni fa ai dipendenti, 180 li trattiene lo Stato. E noi facciamo la figura degli affamatori del popolo: siamo eroi per sopportare
queste cose».